Data: 31/12/2016 - Anno: 22 - Numero: 3 - Pagina: 18 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Guerino Nisticò (Altri articoli dell'autore)
Nel mese di settembre, l’architetto di origini badolatesi Pasquale Piroso - coadiuvato da altri professionisti ed artisti badolatesi - ha conquistato la stampa nazionale grazie alla manifestazione capitolina “Palazzo Canova – Porte Aperte”. Una manifestazione unica e sorprendente che ha visto l’apertura della dimora storica, ubicata a pochi metri da Piazza del Popolo, dell’artista italiano Antonio Canova (pittore e scultore di fama internazionale, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo), da diversi anni sede del loft/ studio di Pasquale Piroso e degli amici e colleghi Roberto Giglio, Aldo Saraco, Mariavittoria Squillacioti e Luana Roccetti. “Palazzo Canova - Porte aperte” è stata per Pasquale Piroso e per tutto il suo staff un importante obiettivo, pensato sin dalle prime esperienze professionali romane e realizzato grazie allo stimolo continuo di vivere e lavorare a Roma con uno studio di architettura ricavato all’interno del palazzetto storico dove Antonio Canova realizzava le sue meravigliose sculture. Un progetto, pertanto, che viene da lontano e con un cantiere concettuale decennale. “Sin da quando abbiamo messo piede in questo spazio, circa 10 anni fa, - ha dichiarato in un’intervista al TG2 l’architetto Pasquale Piroso - mi è venuta voglia di farlo conoscere al pubblico, di aprire alla gente e far visitare gli spazi in cui il Canova ha lavorato nel suo periodo romano. È stata una sfida e credo di averla vinta, ne vado fiero assieme a Roberto Giglio e tutti gli altri amici-professionisti”. Pare, infatti, che l’idea di un open day sia nata proprio dallo stimolo di “vivere” quotidianamente quello spazio, respirando arte. Uno spazio (oggi di proprietà di una famiglia di Viterbo) con una notevole importanza storico-artistica, la cui esistenza era nota veramente a pochi prima della manifestazione “porte aperte”. “Tutto ciò mi è sembrato assurdo - ha sempre dichiarato a TG2 l’arch. Piroso - ed a me che amo l’arte e l’architettura non era possibile che il laboratorio di un così grande artista, che ha scolpito le sue più grandi opere in questi spazi, non fosse conosciuto e apprezzato. In questi ultimi anni ho personalmente contribuito a far sì che i vari spazi venissero condivisi da artisti e creativi. In particolare, - ha continuato a dichiarare nella sua intervista Piroso - proprio nello spazio-galleria in cui il Canova scolpiva, grazie ad un importante restauro diretto e coordinato da me e dal mio studio, da qualche anno vive e lavora Luigi Ontani, uno dei più grandi artisti italiani, pittore e scultore, di fama internazionale. Per cui, l’idea di un open day ha cominciato a prendere forma proprio grazie alla presenza, negli ultimi anni, di artisti e creativi che hanno restituito al palazzetto la sua anima originaria. E allora perché non farlo sapere? Perché non farlo rivivere e conoscere? Questo è stato l’obiettivo: non solo far vedere dove lavorava Antonio Canova ma anche cosa oggi quel luogo è diventato, ovvero, uno spazio in cui si interagisce con l’arte, con l’architettura, con il design e con grandi artisti contemporanei”. L’evento “Palazzo Canova – Porte Aperte” ha avuto un successo sorprendente, destando l’interesse dei media nazionali: dalla RAI a Radio Dimensione Suono, passando dalle maggiori testate giornalistiche nazionali Corriere della Sera e Il Messaggero. In due giorni il palazzetto, con le sue mostre interne ed i suoi laboratori artistici, è stato visitato da oltre tremila persone. Si è trattato di un successo dettato anche da una grande voglia della gente di conoscere e apprezzare i luoghi dell’arte rimasti “nascosti” ai più. E molte sono state, infatti, le persone che non conoscevano Palazzo Canova o che non sapevano che lì ci aveva lavorato l’artista Canova. Tutto ciò ad affermare che la gente ha curiosità e voglia di conoscere e vivere i luoghi dell’arte. Un successo importante nato dalle intuizioni di Pasquale Piroso, un architetto con l’amore e la passione per l’arte, arrivato a Roma agli inizi degli anni ’80 ed al quale la “città eterna” ha dato la grande possibilità, con enormi sacrifici personali e familiari, di divenire un professionista apprezzato e di alto spessore. Il suo incontro ravvicinato con l’arte è successivo al suo primo amore per l’architettura. Negli anni, progettando e realizzando importanti lavori, si è reso conto che l’architettura non poteva prescindere dall’arte e viceversa. L’arte è, dal suo punto di vista: espressione di vita, l’arte è amore, colore, gioia o dolore. L’arte non è un’esclusiva dell’artista, l’arte è di tutti e per tutti. Insieme, arte e architettura, trasportano in un mondo fantastico, ed è proprio in quel mondo che si riesce a creare e realizzare progetti importanti. Quando si riesce a far interagire arte e architettura tutto diventa semplice, l’architettura deve essere semplice, l’arte la deve adornare e le deve dare un’anima. Questo è per professionisti di rango come Piroso il vero senso di “fare architettura”. Un amore speciale legato anche all’amore per la propria terra di origine, per Badolato. Un amore viscerale e profondo che ha intrecciato saldamente i percorsi professionali ed artistici di Pasquale e Roberto Giglio, insieme ad Aldo Saraco e Mariavittoria Squillacioti, dando vita al progetto di uno studio/loft condiviso. Il loro studio romano, infatti, ubicato all’interno di Palazzo Canova, è uno spazio aperto, dove si lavora e si progetta insieme e con un confronto costante e proficuo. In ogni loro progetto c’è la mano di tutti, ogni progetto è vissuto e condiviso assieme, sempre. Per i nostri amici e concittadini fare architettura significa anche sapersi confrontare con gli altri. E lo studio/loft pare non possa prescindere dall’artista badolatese Roberto Giglio, la vera anima artistica dello studio. Roberto è stato anche e soprattutto, l’anima artistica dell’evento realizzato a fine settembre, poiché con il suo Laboratorio Artistico ha fatto dipingere circa 80 bambini su strada, all’aperto. Per la prima volta un originale laboratorio di pittura per bambini seduti su una strada, attorno al palazzo storico di Antonio Canova. L’arte e l’estro di Roberto hanno dato all’evento quel tocco magico che meritava. E poi Roberto ha voluto omaggiare non solo l’evento dedicato al palazzo Canova, ma anche il maestro Luigi Ontani, facendo realizzare ai bambini delle maschere a lui dedicate, con purezza, semplicità e fantasia. Fare interagire i bambini con l’arte è stato magnifico ed ha fatto capire ai tanti visitatori presenti che l’arte è anch’essa espressione di colore, purezza, semplicità e fantasia, come i bambini che la hanno dipinta. VIVA L’ARTE E VIVA L’ARCHITETTURA! |